About me

Questo spazio nasce con l'intenzione di condividere due mie grandi passioni: leggere e scrivere.
Qui troverete le recensioni dei libri che il destino mette sul mio cammino, quelli che scelgo per istinto in libreria o che mi sono stati consigliati.
Che siano classici o novità non ha importanza, l'importante è mantenere vivo l'amore per la lettura.
In più ogni tanto troverete le mie annotazioni, il mio punto di vista su ciò che mi circonda, ciò che coglie il mio sguardo sul mondo, come fosse un piccolo diario.
Il mio nome è Anna e vi do il benvenuto nel mio grande mondo!

Anna Crisci è nata a Firenze nel 1967, dove vive tuttora.
Autrice di commedie teatrali, scrive recensioni e
consigli di lettura sul sito Firenze Formato Famiglia e gestisce questo blog che è anche pagina Facebook dove tratta,
tra l'altro, di libri e spettacoli teatrali. Con il gruppo
ConsapevolMente si occupa di organizzare eventi per promuovere la figura femminile e la difesa della donna.
Nel 2017 ha partecipato con due
racconti all'antologia tutta al femminile “Squilibri”, edita
dalla Porto Seguro e ha pubblicato il suo primo romanzo "La lista di Clelia" anch'esso edito da Porto Seguro.



martedì 5 aprile 2016

Vedrai, ti piacerà

Quando avevo più o meno tredici anni, ribelle com'ero e come sono ancora oggi alle imposizioni, vedevo la lettura solo come un compito obbligatorio dettato da insegnanti che non avevano niente a che fare con l'amore per l'insegnamento, e nessuno di quei libri obbligatori ha mai lasciato un segno nella mia memoria.
Fortunatamente però gli insegnanti nella vita non sono solo quelli che ricoprono il classico ruolo scolastico perché non hanno avuto altre opportunità, ma tutte quelle persone che ti lasciano un segno e che trasmettono lezioni senza neppure sospettarlo. 
Ricordo benissimo quel giorno.
Mi trovavo con la mia Tata nel suo appartamento, situato sullo stesso pianerottolo dove vivevo con la mia famiglia, in un palazzo a quattro piani nella periferia di Firenze.
La luce primaverile illuminava tutta la casa e noi, come d'abitudine, in cucina affrontavamo grandi conversazioni.
Quella mattina avevo fatto presente la mia antipatia per la lettura e l'inutilità che per me rappresentava.
Colsi lo sguardo di preoccupazione misto a incredulità nei suoi occhi, si alzò in silenzio, mi fece strada verso il salotto e con gesto preciso di chi sa benissimo cosa prendere, tiro' fuori dalla sua libreria un libro, me lo porse e con l'aria sicura mi disse:
"Leggi questo,  vedrai ti piacerà".
Lo presi per educazione devo ammetterlo, pensando all'ennesima imposizione da parte di un adulto e sapendo benissimo che mi avrebbe poi chiesto cosa ne pensavo e trovandomi nella situazione di non volerle dare un dispiacere, cominciai a leggerlo.
Si trattava di "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austin.
Mi innamorai di quel libro e provai uno strano dolore, mai provato prima, nel doverlo restituire. Era cambiato qualcosa in me e nel mio modo di vedere i libri, ma quando tornai a chiederne un altro non ero così certa che ne esistesse davvero uno altrettanto interessante.
Lei allora, sempre con il suo fare sicuro, tiro' fuori "Il buio oltre la siepe" di Harper Lee.
Due libri che non avevano a che fare l'uno con l'altro, due scrittrici donne è vero, però differenti tra loro, come provenienza geografica quanto appartenenti ad epoche diverse.
Mi chiedo oggi se non fu questa una scelta della mia tata ben studiata e consapevole per introdurmi alla lettura. Non mi stupirebbe, dal momento che era una donna moderna e dalle idee aperte nonostante l'epoca in cui era cresciuta, aveva attraversato indenne entrambe le due grandi guerre e deciso di vivere secondo i suoi valori e non quelli dettati da una società bigotta.
Un personaggio interessante da raccontare, come potete ben immaginare...
Fu in quel periodo che si formò in me la lettrice che sono oggi, divenni indipendente nella scelta delle storie da leggere e cominciai a nutrirmi di libri come fossero il pane necessario alla mia anima.  
A scrivere invece avevo cominciato un po' prima, una volta preso possesso della penna fui capace di fermare sul foglio la fantasia che da sempre era stata un rifugio per la mia mente fin troppo sensibile al mondo esterno.
Ho letto e continuerò a leggere tutto ciò che attrae la mia attenzione, con la curiosità tipicamente femminile, certa che non avrò mai abbastanza giorni per leggere quel che il genio umano regala ad un lettore.
Amo possedere i libri e custodirli perché voglio tornare da loro ogni volta che ne sento il bisogno, per sfogliarli come si sfogliano i ricordi impressi nella memoria.
Oggi so per certo che le due cose,  lettura e scrittura, sono inscindibili per me e che quei due libri, dove con l'ironia di Jane Austin viene sapientemente sussurrata l'indipendenza della donna dalle regole sociali nell'uno, e dove Harper Lee proclama la necessità dell'uguaglianza fra tutti gli esseri umani,  nell'altro,  hanno giocato il loro ruolo nel forgiare la donna che sono oggi e di cui, non ho timore ad ammettere, vado fiera.