About me

Questo spazio nasce con l'intenzione di condividere due mie grandi passioni: leggere e scrivere.
Qui troverete le recensioni dei libri che il destino mette sul mio cammino, quelli che scelgo per istinto in libreria o che mi sono stati consigliati.
Che siano classici o novità non ha importanza, l'importante è mantenere vivo l'amore per la lettura.
In più ogni tanto troverete le mie annotazioni, il mio punto di vista su ciò che mi circonda, ciò che coglie il mio sguardo sul mondo, come fosse un piccolo diario.
Il mio nome è Anna e vi do il benvenuto nel mio grande mondo!

Anna Crisci è nata a Firenze nel 1967, dove vive tuttora.
Autrice di commedie teatrali, scrive recensioni e
consigli di lettura sul sito Firenze Formato Famiglia e gestisce questo blog che è anche pagina Facebook dove tratta,
tra l'altro, di libri e spettacoli teatrali. Con il gruppo
ConsapevolMente si occupa di organizzare eventi per promuovere la figura femminile e la difesa della donna.
Nel 2017 ha partecipato con due
racconti all'antologia tutta al femminile “Squilibri”, edita
dalla Porto Seguro e ha pubblicato il suo primo romanzo "La lista di Clelia" anch'esso edito da Porto Seguro.



domenica 29 maggio 2016

Beati gli uomini!

    Stavo riflettendo su quanto sono fortunati gli uomini.Veramente molto più di quanto lo siamo noi donne, povere stelline.
    Beati gli uomini, a cui basta un tacco dodici e una minigonna per dichiarare l'esistenza di uno stacco di coscia degno di essere esposto agli Uffizi.
    Beati loro che notano i difetti nelle loro donne e improvvisamente, colpiti da cecità, non vedono la cellulite nelle altre, inconsapevoli che all'arrivo delle prime mestruazioni ogni donna vi cede per una semplice questione ormonale. La stessa che all'arrivo dei quaranta li fa tornare bambini.

    Beati quelli che cercano le donne giovani, credendo che per osmosi le ventenni possano trasmettere la giovinezza anche a loro. Ignari che Narciso è annegato nella sua superficialità e che casomai è più facile che si avviino verso l'Alzheimer. Sciocchini!

    Beati tutti gli uomini che incuranti del loro giardino ammirano l'erba del vicino a destra, dimenticandosi che il vicino di sinistra probabilmente sta annaffiando la loro.

    Beata la loro ingenuità e il solo credere che una camicia bianca quando sono abbronzati faccia la differenza. Il pensare che tutti gli sguardi siano per la loro magnificenza anziché per gli innumerevoli difettucci che lo specchio, colpevole e quasi mai sincero con loro, dimentica di mostrargli.

    Noi donne non abbiamo questa fortuna: la loro facilità di adattamento, la soggezione innata ai miraggi, la presunzione di piacere a prescindere.
    Per natura siamo più esigenti e non ci facciamo confondere dagli orpelli. Un bel vestito, le buone maniere, l'offerta di una tavolo in un locale non ci ingannano, tranquilli.
    Se dovessimo limitarci a giudicare dall'effimero aspetto esteriore nessuno di loro si salverebbe perché se c'è una cosa che siamo in grado di fare noi donne, è riconoscere la differenza tra un uomo che sa di fuffa e quello che non ha bisogno di pronunciare neanche una parola.

    L'immagine sottostante è per puro esempio esemplificativo a dimostrazione di quanto noi donne, seppure gli uomini lo ignorano, siamo esigenti e interessate ai beni culturali, credo infatti che rappresenti benissimo la classica opera da esporre alla Galleria degli Uffizi, sperando che nella sua naturalezza non faccia sfigurare lo stacco di coscia citato all'inizio...

giovedì 5 maggio 2016

Gli amanti della sputacchiera

    Potrebbe qualche rappresentante del genere maschile spiegarmi la necessità biologica per cui gli uomini hanno l'abitudine di sputacchiare?
    Lasciando da una parte gli anziani con le problematiche legate all'età, parlo di quella fetta che va dai dieci anni ai quaranta e più.
    Non mi riferisco alla gara "a chi sputa più lontano" che i maschietti fanno a sei anni, che si trasforma nel crescere nel "a chi ce l'ha più lungo" e che purtroppo in alcuni casi mantiene una certa similitudine fra le due cose.
    Segnalo invece l'abitudine che si va consolidando negli adolescenti in erba.

    Se accantoniamo la possibilità di una qualsiasi disfunzione alle ghiandole salivari, la domanda potrebbe essere che si tratti dell'imprinting tanto decantato da Konrad Lorenz oppure di un semplice gesto di imitazione tra coetanei per sottolineare l'appartenenza al genere maschio.

    Sappiate cari "maschi" che provocate nel genere femminile un tale disgusto che difficilmente sarete capaci di far dimenticare con eventuali acrobazie sotto le lenzuola.
    Nella loro mente siete e rimarrete gli amanti della sputacchiera, oggetto che vorrei ricordare non è di moda ormai da tempo nemmeno nei circoli più esclusivi.
    Osservarvi alle fermate degli autobus, al distributore mentre fate benzina o quando parlate con i vostri amici e capire che per voi c'è una certa relazione fra emettere parole e sputare, è veramente inquietante e fa sorgere dubbi sulle teorie evolutive universalmente accettate.

    Penso che la risposta al quesito su tale comportamento di alcuni soggetti la possano dare solo gli uomini, un po' per l'appartenenza di genere, alla quale tengono tanto, un po' perché sarà divertente sentirne le eventuali giustificazioni in quanto eternamente complici, fin da quel giorno in cui facevano a gara a chi sputava più lontano.