Stavo riflettendo su quanto sono fortunati gli uomini.Veramente molto più di quanto lo siamo noi donne, povere stelline.
Beati gli uomini, a cui basta un tacco dodici e una minigonna per dichiarare l'esistenza di uno stacco di coscia degno di essere esposto agli Uffizi.
Beati loro che notano i difetti nelle loro donne e improvvisamente, colpiti da cecità, non vedono la cellulite nelle altre, inconsapevoli che all'arrivo delle prime mestruazioni ogni donna vi cede per una semplice questione ormonale. La stessa che all'arrivo dei quaranta li fa tornare bambini.
Beati loro che notano i difetti nelle loro donne e improvvisamente, colpiti da cecità, non vedono la cellulite nelle altre, inconsapevoli che all'arrivo delle prime mestruazioni ogni donna vi cede per una semplice questione ormonale. La stessa che all'arrivo dei quaranta li fa tornare bambini.
Beati quelli che cercano le donne giovani, credendo che per osmosi le ventenni possano trasmettere la giovinezza anche a loro. Ignari che Narciso è annegato nella sua superficialità e che casomai è più facile che si avviino verso l'Alzheimer. Sciocchini!
Beati tutti gli uomini che incuranti del loro giardino ammirano l'erba del vicino a destra, dimenticandosi che il vicino di sinistra probabilmente sta annaffiando la loro.
Beata la loro ingenuità e il solo credere che una camicia bianca quando sono abbronzati faccia la differenza. Il pensare che tutti gli sguardi siano per la loro magnificenza anziché per gli innumerevoli difettucci che lo specchio, colpevole e quasi mai sincero con loro, dimentica di mostrargli.
Noi donne non abbiamo questa fortuna: la loro facilità di adattamento, la soggezione innata ai miraggi, la presunzione di piacere a prescindere.
Per natura siamo più esigenti e non ci facciamo confondere dagli orpelli. Un bel vestito, le buone maniere, l'offerta di una tavolo in un locale non ci ingannano, tranquilli.
Se dovessimo limitarci a giudicare dall'effimero aspetto esteriore nessuno di loro si salverebbe perché se c'è una cosa che siamo in grado di fare noi donne, è riconoscere la differenza tra un uomo che sa di fuffa e quello che non ha bisogno di pronunciare neanche una parola.
Per natura siamo più esigenti e non ci facciamo confondere dagli orpelli. Un bel vestito, le buone maniere, l'offerta di una tavolo in un locale non ci ingannano, tranquilli.
Se dovessimo limitarci a giudicare dall'effimero aspetto esteriore nessuno di loro si salverebbe perché se c'è una cosa che siamo in grado di fare noi donne, è riconoscere la differenza tra un uomo che sa di fuffa e quello che non ha bisogno di pronunciare neanche una parola.
L'immagine sottostante è per puro esempio esemplificativo a dimostrazione di quanto noi donne, seppure gli uomini lo ignorano, siamo esigenti e interessate ai beni culturali, credo infatti che rappresenti benissimo la classica opera da esporre alla Galleria degli Uffizi, sperando che nella sua naturalezza non faccia sfigurare lo stacco di coscia citato all'inizio...