About me

Questo spazio nasce con l'intenzione di condividere due mie grandi passioni: leggere e scrivere.
Qui troverete le recensioni dei libri che il destino mette sul mio cammino, quelli che scelgo per istinto in libreria o che mi sono stati consigliati.
Che siano classici o novità non ha importanza, l'importante è mantenere vivo l'amore per la lettura.
In più ogni tanto troverete le mie annotazioni, il mio punto di vista su ciò che mi circonda, ciò che coglie il mio sguardo sul mondo, come fosse un piccolo diario.
Il mio nome è Anna e vi do il benvenuto nel mio grande mondo!

Anna Crisci è nata a Firenze nel 1967, dove vive tuttora.
Autrice di commedie teatrali, scrive recensioni e
consigli di lettura sul sito Firenze Formato Famiglia e gestisce questo blog che è anche pagina Facebook dove tratta,
tra l'altro, di libri e spettacoli teatrali. Con il gruppo
ConsapevolMente si occupa di organizzare eventi per promuovere la figura femminile e la difesa della donna.
Nel 2017 ha partecipato con due
racconti all'antologia tutta al femminile “Squilibri”, edita
dalla Porto Seguro e ha pubblicato il suo primo romanzo "La lista di Clelia" anch'esso edito da Porto Seguro.



lunedì 13 giugno 2016

Istantanea

Un pover uomo, sul marciapiede di fronte a dove mi trovo in attesa dell'autobus, per avere una indicazione ha dovuto aspettare, non senza una certa espressione di incredulità sul volto, la terza persona a cui si è rivolto. 

Una signora di una certa età ha fatto finta di non vederlo, probabilmente doveva correre a casa, magari ad insegnare ai nipoti in quale punto esatto ci si scambia il segno della pace durante la messa. 
Lo studente che è passato subito dopo lo ha scanzato come la peste, troppo preso forse a programmare il suo futuro luminoso in un paese straniero, dove sarà lui con tutta probabilità ad essere guardato con sospetto. 

Infine è venuto il turno di una ragazza impegnata con gli auricolari in una conversazione telefonica, la meno adatta in apparenza a cui chiedere attenzione, ma lei si è sfilata le cuffie, ha ascoltato la domanda e dato gentilmente e sorridendo l'indicazione.

Per precisione l'uomo in questione, ben pettinato e ben rasato, era un tipo distinto che indossava una camicia chiara su dei pantaloni blu di ottimo taglio e con delle scarpe belle ed eleganti. 
Qui non si tratta di aver paura dell'uomo nero, ma del prossimo in generale.
 
 
Andiamo di fretta e non abbiamo neanche il tempo di vedere gli altri, di ascoltarli, figuriamoci se si tratta di sconosciuti. Siamo completamente presi da noi stessi e senza il minimo interesse per l'altro, a meno che non rientri nella cerchia di nostro e per nostro interesse. 
Ci affiliamo a grandi cause con il minimo impegno di un temporaneo cambio di profilo, dimenticandoci che il mondo la fuori è il riflesso del nostro selfie più riuscito.

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