About me

Questo spazio nasce con l'intenzione di condividere due mie grandi passioni: leggere e scrivere.
Qui troverete le recensioni dei libri che il destino mette sul mio cammino, quelli che scelgo per istinto in libreria o che mi sono stati consigliati.
Che siano classici o novità non ha importanza, l'importante è mantenere vivo l'amore per la lettura.
In più ogni tanto troverete le mie annotazioni, il mio punto di vista su ciò che mi circonda, ciò che coglie il mio sguardo sul mondo, come fosse un piccolo diario.
Il mio nome è Anna e vi do il benvenuto nel mio grande mondo!

Anna Crisci è nata a Firenze nel 1967, dove vive tuttora.
Autrice di commedie teatrali, scrive recensioni e
consigli di lettura sul sito Firenze Formato Famiglia e gestisce questo blog che è anche pagina Facebook dove tratta,
tra l'altro, di libri e spettacoli teatrali. Con il gruppo
ConsapevolMente si occupa di organizzare eventi per promuovere la figura femminile e la difesa della donna.
Nel 2017 ha partecipato con due
racconti all'antologia tutta al femminile “Squilibri”, edita
dalla Porto Seguro e ha pubblicato il suo primo romanzo "La lista di Clelia" anch'esso edito da Porto Seguro.



domenica 23 agosto 2015

Quei benedetti 90 minuti

Finalmente oggi inizia ufficialmente il campionato di calcio. Dio sia lodato!
È finito quel moto transitorio che muove gli individui maschi da una stanza all'altra della casa come fossero traghettati da Caronte. Spinti per tutta la pausa estiva a porsi domande esistenziali del tipo: 
- la presidenza comprerà un attaccante?
- quando arriverà il nuovo attaccante?
- ma sopratutto, chi sarà il nuovo attaccante?

Questo post non è dedicato certo a quel tipo di donne ansiose di condividere con il proprio compagno anche i sogni notturni. Disposte a sottoscrivere un abbonamento allo stadio e a indossare la maglia, pur di non mollarlo un attimo, anche se prima di conoscere il proprio lui per loro il calcio era solo un metallo nella  tavola di Mendeleev.

Mi rivolgo piuttosto a quelle donne, poche purtroppo, che sanno gioire della sparizione del proprio compagno per quello straordinario lasso di tempo che comprende: il pre partita, la partita vera e propria e il tempo necessario per tornare a casa.
Sono quelle donne con le quali intendo condividere questa giornata e renderla una data da segnare in rosso sul calendario. Quelle donne che non vedono il calcio come un rivale, ma come un alleato, che hanno atteso tutta l'estate e che bramavano distese al sole.

Inutile negarlo ci sono donne che fanno fatica a ritagliarsi del tempo per sé. 
Il lavoro, il mantenimento della casa, in molti i casi i figli e il tempo per la famiglia o la coppia.
Per una donna impegnata a tutto tondo è raro concedersi un'uscita con le amiche, un cinema, un teatro. Non perché non lo desideri, ma spesso alla fine della giornata, la stanchezza e la consapevolezza che il giorno dopo sarà uguale prendono il sopravvento.

Succede però che con l'inizio del campionato si crei una crepa spazio-temporale che tutte le donne dovrebbero sapientemente utilizzare.
Non spetta a me dirvi cosa fare nel tempo libero dal vostro lui, ma le cose sono veramente tante: pranzo con le amiche, cinema, teatro, outlet, gite fuori porta, un po' di tranquillità con l'amante.
Sono ovviamente solo spunti, idee, delle dritte, lungi da me darvi consigli non richiesti.

Sento già arrivare le lamentele di chi ha figli a carico. Mentre gli uomini sono a divertirsi spesso alle donne rimane l'onere di badare alla prole e anche se non lo ammetteranno mai perché i figli so pezzi e core, alle mamme non va proprio giù. Loro li hanno partoriti quei figli, dopo esserseli portati dietro per nove mesi come un bagaglio a mano, vanno a lavorare, si occupano di loro tutta le settimana e finalmente la domenica che possono dividere questi deliziosi e invadenti pacchettini con i compagni, loro cosa fanno? Vanno alla partita? Chiaro che per la donna non rimane tempo per sé. Ad esagerare può diventare tempo da condividere con altre mamme. Un ennesimo giorno della settimana che si ripete.

Chiariamoci subito signore mie, perché vi vedo già prese dalla polemica.
Intanto, i figli maschi possono essere spediti a vedere la partita e per quanto riguarda le figlie femmine pure. Non saremo certo noi a fare del sessismo vero?
Poi questi nonni, se ci sono, li vogliamo usare oppure no? Non vi sentirete certo in colpa per il fatto di liberarvi dei vostri figli per una mezza giornata, dopo che ve li siete spupazzati tutta la settimana, giusto?
Quindi, chiarito che una madre può staccarsi dai figli per qualche ora senza finire in un girone qualsiasi dell'inferno, questo problema mi sembra parzialmente risolto.

Adesso arriveranno le obiezioni di quelle donne che si hanno la fortuna di avere un tifoso accanto, ma anche l'inconveniente che il suddetto tifoso segua il calcio in tv.
Ascoltatemi seriamente, non è un problema anzi è una soluzione se siete restie ad affidare i vostri figli ad estranei perché  mi sembra ovvio che se rimangono in casa con il padre non c'è nessun problema.

Nel caso in cui i figli non ci fossero, parliamoci chiaro, ma credete che al vostro compagno dispiaccia davvero che lo lasciate solo a casa a godersi la partita, magari con qualche amico?
Sul serio pensate che si sentirà trascurato? Che gli mancherete e che conterà i minuti lontano da voi?
Su via signore,  a questo punto pretendo da voi un po' di onestà intellettuale!
Adesso vi lascio perché mi attende un pomeriggio in centro per negozi e poi alle 20.45, quando il fischio d'inizio sancirà l'avvento di questa nuova stagione calcistica, mi siederò a tavola in un grazioso ristorantino sulle colline di Firenze.
Come con chi? Con le mie amiche no?

P.S. A parte tutto tifo Viola naturalmente e non per motivi sentimentali, ma perché è la squadra della mia città e non potrei fare altrimenti




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