About me

Questo spazio nasce con l'intenzione di condividere due mie grandi passioni: leggere e scrivere.
Qui troverete le recensioni dei libri che il destino mette sul mio cammino, quelli che scelgo per istinto in libreria o che mi sono stati consigliati.
Che siano classici o novità non ha importanza, l'importante è mantenere vivo l'amore per la lettura.
In più ogni tanto troverete le mie annotazioni, il mio punto di vista su ciò che mi circonda, ciò che coglie il mio sguardo sul mondo, come fosse un piccolo diario.
Il mio nome è Anna e vi do il benvenuto nel mio grande mondo!

Anna Crisci è nata a Firenze nel 1967, dove vive tuttora.
Autrice di commedie teatrali, scrive recensioni e
consigli di lettura sul sito Firenze Formato Famiglia e gestisce questo blog che è anche pagina Facebook dove tratta,
tra l'altro, di libri e spettacoli teatrali. Con il gruppo
ConsapevolMente si occupa di organizzare eventi per promuovere la figura femminile e la difesa della donna.
Nel 2017 ha partecipato con due
racconti all'antologia tutta al femminile “Squilibri”, edita
dalla Porto Seguro e ha pubblicato il suo primo romanzo "La lista di Clelia" anch'esso edito da Porto Seguro.



giovedì 3 novembre 2016

"Il cappotto della macellaia" di Lilia Carlota Lorenzo - Edizioni Mondadori

Lilia Carlota Lorenzo è nata in Argentina da padre spagnolo e madre italo-francese.
Cresciuta in un piccolo paese di provincia, si è stabilita a Buenos Aires dove si è laureata in Architettura.
Arrivata in Italia, dopo varie esperienze di vita e artistiche, sembra si sia stabilita nel Canavese.
Negli ultimi anni non esce di casa e si dedica a scrivere noir e gialli ispirati a fatti veri accaduti nelle pampas.

"Il cappotto della macellaia" dopo essere stato un successo di selfpublishing nel 2013, è stato poi ripreso e pubblicato nel 2016 da Mondadori.
Un noir ambientato in Argentina, narra i fatti che portano al delitto di giovedì 7 ottobre 1943.
Cosa accadde quel giorno? Chi fu la vittima e chi il vero colpevole?

Palo Santo è una piccola cittadina di duecentosette abitanti che vivono lontani dal mondo credendo di esserne comunque il centro.
Divertente, irriverente, assolutamente non politicamente corretto, un linguaggio sboccato ma vero, si legge a grande velocità.
Uno zoom sulla cattiveria e sulla tristezza umana, sui vizi e le virtù (poche) degli abitanti di questo piccolo e lontano paese di provincia: con una stazione, un'unica strada non asfaltata e qualche casa.
La famiglia della macellaia, la centralinista, la sarta, la merciaia e gli altri personaggi che ruotano intorno a loro, formano un quadro ben disegnato del carattere umano.
Vi affezionerete ai personaggi, faticherete a lasciarli andare e alla fine crederete anche voi che Palo Santo sia il centro del mondo.

"All'alba di giovedì 7 ottobre 1943, in un paese sperduto delle pampas argentine, fu ucciso un uomo.
La verità non venne mai a galla: i morti non parlano, gli assassini non si autoaccusano, l'unico testimone non disse nulla perché era il vero colpevole".

Questo l'incipit di un libro che consiglio vivamente e che finalmente porta una boccata di aria fresca.


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