About me

Questo spazio nasce con l'intenzione di condividere due mie grandi passioni: leggere e scrivere.
Qui troverete le recensioni dei libri che il destino mette sul mio cammino, quelli che scelgo per istinto in libreria o che mi sono stati consigliati.
Che siano classici o novità non ha importanza, l'importante è mantenere vivo l'amore per la lettura.
In più ogni tanto troverete le mie annotazioni, il mio punto di vista su ciò che mi circonda, ciò che coglie il mio sguardo sul mondo, come fosse un piccolo diario.
Il mio nome è Anna e vi do il benvenuto nel mio grande mondo!

Anna Crisci è nata a Firenze nel 1967, dove vive tuttora.
Autrice di commedie teatrali, scrive recensioni e
consigli di lettura sul sito Firenze Formato Famiglia e gestisce questo blog che è anche pagina Facebook dove tratta,
tra l'altro, di libri e spettacoli teatrali. Con il gruppo
ConsapevolMente si occupa di organizzare eventi per promuovere la figura femminile e la difesa della donna.
Nel 2017 ha partecipato con due
racconti all'antologia tutta al femminile “Squilibri”, edita
dalla Porto Seguro e ha pubblicato il suo primo romanzo "La lista di Clelia" anch'esso edito da Porto Seguro.



giovedì 15 settembre 2016

"I giorni dell'abbandono" di Elena Ferrante


Pubblicato nel 2002 , questo libro è scritto dalla misteriosa autrice la cui vera identità si cela dietro lo pseudonimo di Elena Ferrante.

La storia racconta di Olga, moglie quarantenne e madre attenta che apprende d’improvviso della crisi esistenziale con annessa amante, del marito Mario. Trascorre un periodo lungo, doloroso e difficile, una discesa verso il fondo suo malgrado, mentre rimangono sulle sue spalle due figli, un cane, e tanta solitudine.
Gli amici in comune con il marito scelgono di schierarsi a favore di lui e lei, senza lavoro e amicizie sue, si trova riflessa in uno specchio, persa in un vortice di domande senza risposta.

La scrittura della Ferrante è tagliente e precisa, con un linguaggio a tratti volgare, come volgare appare agli occhi di una moglie il rapporto tra il marito e la sua amante.
Non rimane difficile entrare in sintonia con la protagonista che vorremmo abbracciare e cullare, rassicurandola che tutto passerà, ma spronandola anche a rialzarsi, mentre l’ascoltiamo nei suoi sfoghi:

“… tutto il tempo della mia vita si era preso, e solo per disfarsene con la leggerezza di un capriccio… non s’é portato via il mondo, s’è portato via solo sé stesso…”

La Ferrante ci trasmette un messaggio importante, valido per tutte le donne, che siano mogli, amanti, figlie. In ogni pagina del libro c’è tutta la forza che l’autrice chiede a noi donne di tirare fuori

“… non farti rompere come un soprammobile, non sei un ninnolo, nessuna donna è un ninnolo…”

Nessun commento:

Posta un commento