Salinger non è certo un autore che ha bisogno di presentazioni.
Chi non conosce "Il giovane Holden", letto ed apprezzato dagli studenti di tutto il mondo?
Forse qualche studente distratto...
Questa volta ho scelto di parlarvi del suo "Nove racconti" anche se, nonostante io sia un'amante del racconto in genere, ho dovuto comunque aggiustare il tiro per apprezzarli pienamente.
Forse è proprio perché all'inizio sembrano non lasciare profonde impronte che ci si concentra sulla perfezione dei dialoghi, sui tratti che delineano con precisione chirurgica la personalità di personaggi che una volta finito di leggere rimangono presenti, come fossero persone che abbiamo incontrato davvero.
Fatto sta, durante la lettura si soffre di non saperne di più, di aspettare risposte ai nostri perché che Salinger non ci darà mai.
"... il romanzo e il racconto si possono paragonare al cinema e alla fotografia"
(Cortazar)
Una frase illuminante per trovare la giusta chiave di lettura per questi racconti.
Se leggiamo i racconti di Salinger chiaramente ci troviamo davanti a delle istantanee.
Momenti di una vita che potrebbero appartenere alla vita di tutti.
Letti con quest'ottica, non disturbano più le domande senza risposta, così come il non sapere cos'è avvenuto e cosa avverrà.
Fotogrammi, come nei vecchi film del cinema muto dove poche parole raccontavano l'intera storia.

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