About me

Questo spazio nasce con l'intenzione di condividere due mie grandi passioni: leggere e scrivere.
Qui troverete le recensioni dei libri che il destino mette sul mio cammino, quelli che scelgo per istinto in libreria o che mi sono stati consigliati.
Che siano classici o novità non ha importanza, l'importante è mantenere vivo l'amore per la lettura.
In più ogni tanto troverete le mie annotazioni, il mio punto di vista su ciò che mi circonda, ciò che coglie il mio sguardo sul mondo, come fosse un piccolo diario.
Il mio nome è Anna e vi do il benvenuto nel mio grande mondo!

Anna Crisci è nata a Firenze nel 1967, dove vive tuttora.
Autrice di commedie teatrali, scrive recensioni e
consigli di lettura sul sito Firenze Formato Famiglia e gestisce questo blog che è anche pagina Facebook dove tratta,
tra l'altro, di libri e spettacoli teatrali. Con il gruppo
ConsapevolMente si occupa di organizzare eventi per promuovere la figura femminile e la difesa della donna.
Nel 2017 ha partecipato con due
racconti all'antologia tutta al femminile “Squilibri”, edita
dalla Porto Seguro e ha pubblicato il suo primo romanzo "La lista di Clelia" anch'esso edito da Porto Seguro.



mercoledì 14 settembre 2016

Luoghi comuni

Circa un mese fa mi trovavo all’aeroporto di Dusseldorf in attesa di una coincidenza quando, durante l’eterna conversazione sulle differenze tra uomo e donna, mi sono sentita fare la seguente obiezione: 
“La maggior parte delle donne è acculturata. Legge, va a teatro, insomma sono tutte abbastanza omologate.”.

Dicesi Omologazione: "conformazione agli standard sociali e ai modelli culturali dominanti, con la perdita della propria specificità".(Cit. Dizionario)

Peccato che l’amore che le donne nutrono per la lettura, il teatro, ogni forma d’arte, la cultura in genere, sia proprio il motivo principale per il quale non possano essere in alcun modo omologate.
Come potrebbe tutto ciò farci perdere la nostra specificità?
Al contrario, va solo ad accentuare le nostre mille sfaccettature, quelle che ci rendono uniche. Allarga i nostri orizzonti, apre le nostre menti. 
Se c’è una cosa che rende liberi è proprio la cultura e per cultura intendo tutto ciò che forma il bagaglio di esperienze di una persona, che non è da confondersi con il titolo di studio altisonante. 
Conosco persone laureate che potrebbero essere utilizzate al posto delle cavie per gli esperimenti sulla ricerca dei neuroni fantasma.
Basta trovarsi in un posto affollato ed ascoltare le conversazione della gente per capire che il mondo va avanti a forza di luoghi comuni quindi mi sono chiesta, a parte il fatto che amiamo tutte quelle cose noiose come i libri e il teatro e che non servono a niente, quali altri sono i luoghi comuni entro i quali gli uomini amano circoscriverci?
Ci ho pensato un attimo e me ne sono venuti in mente alcuni:
- Viviamo in eterna competizione fra di noi e non per grandi ideali, ma semplicemente per accaparrarci un misero lui;
- Abbiamo come unici obiettivi: il matrimonio e i figli;
- Facciamo figli per non andare più a lavorare;
- Cerchiamo l’uomo che ci possa mantenere;
- Siamo gelose ed estremamente invidiose di tutte le donne, compresa la loro madre;
- Ogni osservazione fatta su un’altra donna è frutto della gelosia, a meno che ovviamente la donna in questione non sia da loro considerata un cesso;
- Vogliamo limitare la loro liberta e tenerli legati a noi, sottoposti alla sudditanza eterna;
- Ci conoscono come le loro tasche perché alla fine siamo tutte uguali.
E infine, la perla delle perle:
- Le grasse hanno la cellulite, le magre no.
E su questo punto vorrei che tutte le donne si alzassero in piedi e facessero la ola, anche le magre dai.
A voi vengono in mente altri luoghi comuni?
Coraggio donne, non siate timide, vi sto dando carta bianca…

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